Ecriture collaborative

Imaginer la suite de l'histoire...

Par FABRICE BRIGANTI, publié le dimanche 18 avril 2021 11:50 - Mis à jour le dimanche 1 janvier 2023 13:55
Couverture Qualcosa c'inventeremo.png
Dans le cadre d'un projet mené entre février et avril 2021 autour du roman de Giorgio Scianna intitulé "Qualcosa c'inventeremo", 20 élèves du cours d'italien ont imaginé la suite du 1er chapitre : découvrez leur texte et leur échange avec l'auteur...

Projet autour du roman de Giorgio SCIANNA, 

"Qualcosa c'inventeremo", Einaudi, 2014

Ecriture collaborative menée par 20 élèves des groupes de 2ndes LVB et de 1ères et Terminales LVC ITALIEN des Lycées Jean-Baptiste DUMAS et Jacques PREVERT, année scolaire 2020-2021

 

Immaginiamo il seguito della storia di Mirko e Tommaso, dopo del Capitolo 1 / Imaginons la suite de l’histoire de Mirko et Tommaso, après le 1er chapitre

(Amandine) Dopo avere riattaccato allo zio Eugenio, Mirko si precipita in classe. È stata una lunga giornata e poi è arrivato l'allenamento di basket. Mirko è stato il miglior giocatore e all'inizio di quest'anno è stato eletto capitano. L'allenamento è stato intenso ed estenuante, ma ha aiutato Mirko a sfuggire alla realtà per un po '.

Verso la fine dell'ora l'allenatore ha chiamato la squadra per fare un annuncio importante. Ha fatto un breve discorso e ha detto loro in modo chiaro che Mirko e la sua squadra si erano qualificati per un importante campionato di basket.

Ha poi spiegato come si sarebbe svolta l'attività, che sarebbe stato necessario andare a Roma per circa una settimana e pagare alcune spese di alloggio. Dopo questo annuncio, Mirko torna al suo appartamento veloce come un razzo, prende il telefono e chiama di nuovo lo zio Eugenio. Hanno parlato a lungo ma la risposta è stata no, Mirko non poteva andare perché doveva tenere Tommaso con lui e costava troppo. Colto da furia e delusione, Mirko ebbe un'idea folle e pericolosa. Andò a cercare Tommaso nella sua stanza e gli sussurrò all'orecchio: "vuoi lasciare un po 'l'appartamento per vivere un'avventura?"

E così i due fratelli partirono per il campionato di basket.

 

(Tess) La squadra doveva prendere un autobus per Roma, Mirko disse al suo allenatore che suo zio aveva dato a lui e a suo fratello il permesso di giocare nel torneo di basket. Mirko ha guadagnato un po' di soldi facendo dei lavori saltuari in modo da poter affrontare le spese, per lui e suo fratello.

Mirko e la sua squadra sono arrivati a Roma alle 12. Così, quando sono arrivati a Roma, sono andati direttamente al loro hotel.

Mirko e Tommaso erano nella stessa stanza di due ragazzi della loro squadra. Sono andati direttamente nelle loro stanze per lasciare le loro cose e poi sono andati a mangiare nel ristorante dell'hotel, che era una grande sala da pranzo dove tutta la squadra aveva un tavolo per lei.


 

(Clara) In quest’hotel c'erano altre squadre italiane : la squadra di pallacanestro di Milano e quella di Torino. Quando i due fratelli hanno visto tutti i ragazzi si sono precipitati per farsi nuovi amici. Mirko ha incontrato un ragazzo che si chiamava Giuliano, era un ragazzo di Milano, avevano molto in comune perché era alto, biondo e soprattutto orfano come i due fratelli. Hanno parlato della loro storia. Hanno parlato per ore! Si sono veramente sentiti bene. Durante questa discussione Tommaso, lui, non poteva farsi nuovi amici perché non erano della stessa età, allora è andato a vedere il buffet. C’era davvero molta scelta : pasta, gnocchi alla romana, lasagne, tiramisù ecc. Tommaso ha mangiato solo, non molto lontano da suo fratello così poteva sorvegliarlo. Mirko parlava ancora con Giuliano mentre Tommaso aveva già finito di mangiare. Tommaso, impaziente voleva tornare nella stanza perché era stanco e ne aveva abbastanza di stare solo. Solo che Mirko non aveva mangiato, non aveva fame e pure lui era stanco allora sono ritornati nella loro stanza. Mirko ha salutato Giuliano e si sono detto « A domani ! ».

Quando è arrivato nella stanza Tommaso si sentiva male e questo dolore si è accentuato durante la notte. Il povero ragazzo doveva aver mangiato qualcosa di brutto. Mirko ha deciso di portarlo all'ospedale. Era pieno di gente! I due ragazzi hanno riconosciuto almeno dieci ragazzi delle differenti squadre dell’hôtel. Sono andati a vederli. Hanno molto parlato e hanno rilevato che avevano mangiato una cosa in comune ed è per questo che si sono ammalati tutti. Si sono fatti curare e il medico ha detto che era un’intossicazione alimentare. Gli allenatori hanno deciso di cancellare tutte le partite del giorno dopo e di lasciare l’hôtel...

 

(Eva S.) Quando Mirko e Tommaso tornarono a casa dal torneo di basket, lo zio Eugenio li aspettava a casa. Era furioso. Furioso perché Mirko non gli aveva obbedito e aveva messo in pericolo sé stesso e suo fratello! Forse aveva avuto paura di perderli, ma non l'avrebbe detto, era troppo orgoglioso per questo... Non appena i due ragazzi misero piede in casa, lo zio Eugenio li rimproverò molto forte, rimproverò Mirko perché voleva sempre andare contro quello che gli diceva e per il suo lato ribelle che non apprezzava. Mirko cercò di mantenere la calma malgrado il suo lato impulsivo, ma la rabbia prese il sopravvento, si alzò improvvisamente e colpì lo zio Eugenio in faccia con un colpo secco, facendogli perdere subito i sensi. Presi dal panico, i due fratelli non sapevano come reagire, si guardarono l'uno l'altro e rimasero senza parole. "Cosa fare?" pensò Mirko, "Immagina se non si sveglia", queste parole si ripetevano ancora e ancora nella sua testa. Mise alcune cose in una borsa, prese suo fratello per un braccio e disse: "Vuoi vivere una nuova avventura..?

 

(Nathan) Tommaso in preda al panico guardò il fratello con lo sguardo perso... Mirko gli parve allo stesso tempo disorientato e colto da una certa euforia e da una scarica di adrenalina. Convinto che lo zio sia morto, il primo pensiero di Mirko è "cosa ne faremo del corpo?" Tommaso guardò il fratello e disse "Cosa dovremmo fare : dobbiamo chiamare i vigili del fuoco?". Un minuto dopo ha avuto un'idea cupa : "Siamo già orfani… fuori questione di passare la nostra vita in prigione e altro... dobbiamo nascondere il corpo". Avendo esposto a suo fratello gli argomenti per convincerlo a non denunciarlo alla polizia, i due fratelli si accordarono, elaborarono un piano e decisero di seppellirlo nella foresta più vicina. Tommaso ha quindi aiutato Mirko a caricare i corpo dello zio nella sua macchina dopo il tramonto. Mirko prese una pala e si diresse verso la foresta con la macchina di zio Eugenio. Arrivati ​​alla foresta più vicina, portarono il corpo per pochi metri e poi hanno scavato un buco poco profondo. Ci misero il corpo e lo coprirono di terra poi se ne andarono con in mente qualcosa di ridicolo e di incerto, il che è logico dopo aver fatto una cosa del genere. Erano tornati a casa. Non riuscivano a dormire. Lungi dal sospettare che lo zio non fosse morto e che contemporaneamente stesse emergendo da un po'di terra che lo copriva dopo aver ripreso i sensi...

 

(Morgane) Entrambi non erano pienamente consapevoli delle loro azioni. Mirko aveva sempre sognato di sentire tanta adrenalina come quella sera. Tommaso chiese al fratello "pensi che siamo criminali come quelli che hanno ucciso mamma e papà?". Mirko, incapace di rispondere né mentirgli, preferisse non rispondere, ma nella sua testa, tutto era in subbuglio. E se fossimo dei veri criminali? E se andassimo in prigione per tutta la vita?... le sue domande si moltiplicavano nella sua testa. Tommaso aveva paura di essere separato da suo fratello.

Torniamo indietro a qualche anno fa, in una bella giornata di aprile, quando i due fratelli erano andati a fare una passeggiata in montagna sotto un bel sole e quando tornarono a casa, tutto si trasformò in un incubo. Un incubo orribile dal quale non riuscivano a svegliarsi. Quando sono tornati a casa il fratello minore ha acceso la tv come al solito, i genitori erano andati in banca per un prestito per una macchina nuova. Tommaso vide su tutti i canali televisivi la stessa notizia, ha capito che si stava parlando di una rapina nella loro città : c'erano 8 vittime e improvvisamente, ha visto la foto dei loro genitori e delle altre 6 vittime in un appello per i testimoni. 

Tommaso completamente in preda al panico chiamò suo fratello "Mirko vieni presto papà e mamma sono morti"… Mirko in preda al panico anche lui prende suo fratello per mano e va alla banca dove erano andati i loro genitori, ma perché è stata questa banca ad essere presa d'assalto? Perché i due fratelli si sono ritrovati orfani? Nessuno merita che bambini di questa età perdano tutto in un giorno solo. 

 

(Manon) Sono le undici. La sveglia suona. Mirko si sveglia di soprassalto, è confuso. Appena dopo il risveglio, una montagna di domande si fece nella sua testa. Che cosa è realmente accaduto? Zio Eugenio è morto? C'è stata davvero una rapina in banca quando i nostri genitori erano dentro? Allora ci hanno mentito? Le domande non cessavano di incatenarsi ma Tommaso, svegliato dall'agitazione di suo fratello si preoccupava. "Stai bene Mirko ? Ci siamo addormentati sul divano ieri sera. Ricordi ?". Mirko acconsente debolmente e gli racconta il suo incubo.

Quando ebbe ripreso i suoi spiriti, Mirko pensava fosse il momento perfetto per parlargli di qualcosa : "Ascolta, essere un fratello maggiore è una grande responsabilità, soprattutto in una situazione come la nostra. In questo momento penso a molte cose, mi prendo cura di te, cerco di non disturbare troppo le tue abitudini, ma non è facile tutti i giorni. Ecco perché dovresti aiutarmi di più nell'appartamento e diventare più autosufficiente. Capisci?" "Sì", risponde Tommaso. Dopo di questa discussione, i due fratelli si abbracciarono e Tommaso si alzò dal divano per preparare la colazione.

 

(Maigane) Aveva preparato i cornetti per la colazione perché sapeva che suo fratello li adorava. Voleva che si rilassassero durante questa colazione perché la notte era stata dura per loro. Mirko si è unito a suo fratello a tavola, pranzavano tranquillamente quando improvvisamente sentirono qualcuno bussare alla porta. Tommaso si rivolse a suo fratello  e lo interrogò con lo sguardo. Gli ha chiesto : "E se fosse zio Eugenio?" Mirko rispose: "Non è possibile". Mirko si alzò per andare alla porta, quando di nuovo la persona bussò alla porta. Mirko esitò ad aprire e poi abbassò la maniglia della porta, questa si aprì. Quando ha visto la persona che era di fronte a lui, ha fatto un passo indietro. Era il loro zio Eugenio, coperto di fango, con i capelli arruffati, riusciva a malapena a stare in piedi. Nonostante la sua paura, Mirko lo prese per il braccio e lo fece sedere su una sedia. Tommaso era anche sorpreso e andò subito a prendere un bicchiere d'acqua per darlo a suo zio. 

 

(Pauline) Il silenzio scandiva l'atmosfera per lunghi minuti fino a quando Mirko ha deciso di romperlo: " Zio, è stato un errore, siamo stati presi dal panico..." Lo zio non rispose ma guardò suo nipote negli occhi con uno sguardo vacuo per un bel po'. Finisce per guardarsi il piede, poi dice: "La mia caviglia è rotta."

Mirko è poi corso in bagno a prendere una benda per suo zio. Tommaso, intanto, era paralizzato ; non sapeva come reagire, aveva appena seppellito qualcuno che era vivo e non doveva essere così. Era una buona notizia che lo zio non fosse morto, dopotutto ? Lui non sapeva. 

I minuti passavano come ore fino a quando lo zio decise di rompere di nuovo il silenzio e disse: "Tutto questo dovrà cambiare". Tommaso non rispose e non capì nemmeno cosa volesse dire suo zio. Mirko è tornato con le bende quando finalmente lo zio si è alzato e ha detto : "Vado in ospedale, una caviglia non si può curare così !" Se ne andava, sbatté la porta dietro di sé e nell'appartamento ci fu silenzio.

 

(Laurine) - Mirko, Mirko! È vivo!

- Credi che si ricordi che l’ho colpito in testa? 

- Non lo so, era strano.

Dopo circa un’ora, zio Eugenio ritornò a l’appartamento. Si sedette sul sofà e disse : «Ragazzi, mi è successo qualcosa. Mi sono svegliato nella foresta. All’ospedale, mi hanno detto che sono sicuramente andato a fare un’escursione in foresta. Forse sono caduto sulla testa, ecco perché ho perso la memoria».

In questo momento, i due fratelli se sentirono sollevati. Questa storia potrebbe essere andata molto male.

“Ma questa storia è molto strana…” disse zio Eugenio. “Non ricordo di essere andato a fare un’escursione. In effetto, non ricordo nemmeno cosa stavo facendo ieri. Mirko, stavi parlando di un errore... Di cosa stavi parlando?"

"No, niente zio. Niente di serio. Vado in cucina per prenderti qualcosa da bere”.

 


(Andréa) Tommaso si ritrova solo con lo zio, anche se è consapevole che la cosa migliore per lui e per suo fratello è non dirgli cosa sia realmente accaduto... si rammarica, si rammarica tanto che la voglia di dirgli la verità diventa più forte ogni secondo.

Mentre Tommaso sta per dirlo allo zio, Mirko torna dalla cucina con una bevanda in mano.

Guardando suo fratello, Mirko capisce subito cosa aveva intenzione di fare e decide di prenderlo da parte per parlargli.

"Tommaso, puoi venire ad aiutarmi per due secondi, per favore?" disse Mirko mentre tornava in cucina.

"Arrivo".

 Mentre stava per andarsene, Tommaso si rivolse allo zio e disse: "Siamo stati molto preoccupati per te".

Suo zio non voleva darlo a vedere, ma quello che Tommaso gli aveva appena detto gli scaldava il cuore e aveva anche un piccolo sorriso sul viso. Poi si rese conto che era stato troppo duro con i suoi due nipoti e che ora avrebbe dato loro più attenzione e tenerezza. Lui che aveva sempre pensato che essere severo con loro fosse la cosa migliore per la loro educazione, cominciò a dubitare seriamente, ma dopotutto... non è una buona cosa? 

 

(Eva L.) È difficile crescere i bambini, soprattutto quando non vengono da noi, e si ritrovano orfani dall'oggi all'indomani. Mirko e Tommaso erano pieni di rimpianti, ma per loro era meglio non parlare mai più di questa storia, voltare la pagina. Due anni dopo, tutto era tornato alla normalità tra i due fratelli e lo zio, erano molto affiatati e adesso vivevano una vera vita familiare. Mirko ha continuato a giocare a basket, ha vinto tornei e ha persino collezionato medaglie. Tommaso era concentrato sulle lezioni, e aveva incontrato una ragazza! 

In una bella giornata estiva, Tomaso e Mirko andarono a trascorrere qualche giorno al mare. E per il loro ritorno, lo zio Eugenio aveva preparato una sorpresa, aveva invitato tutti i loro amici e aveva preparato tante specialità italiane : carpaccio, pizza, pasta, arancini, ecc. Ha anche comprato decorazioni con palloncini a forma di lettere con la scritta " Bentornati!".  Aveva messo via tutto nella stanza dei suoi nipoti, perché non c'erano. Quando arrivò il giorno, lo zio si alzò presto per rimettere tutto a posto e andò nella stanza dei nipoti a prendere le decorazioni. Piccolo problema, non si ricordava dove le aveva messe. Guardando in ogni angolo, ha fatto una scoperta che lo sconvolse.

Eugenio annullò la festa e aveva già avvisato tutti gli invitati. Quando Mirko e Tomasso arrivarono, appena varcato il cancello videro lo zio Eugenio che era seduto di fronte a loro, con gli occhi incazzati. 

"C'è qualche problema zio ? Non sei felice di vederci ?" chiese Tommaso

Mirko gli sussurra "Tomasso.. guarda cosa ha in mano..."

"Come mai la pala che è stata trovata nello stesso posto in cui sono sparito io finisce nella tua stanza ?"

Silenzio.

Tomasso ha iniziato a ripensare. Era lui che era tornato a prendere la pala nel cuore della notte. Ma perché l'aveva fatto? Non si era chiesto che un giorno lo zio Eugenio l'avrebbe trovata? Mirko aveva intravisto lo sguardo preoccupato di suo fratello. 

Mirko sussura a Tommaso "Sei tu ?"

"Mirko.. mi dispiace.. Avrebbe dovuto saperlo, non avremmo mai avuto il coraggio di dirglielo..."

"Quindi l'hai fatto per farglielo scoprire da solo..." 

"Vai nella tua stanza, le tue valigie sono pronte, parti domani mattina" intervenne Eugenio. 

Mirko e Tomasso sono congelati, con le lacrime agli occhi, davanti allo zio che non si è mosso, lo sguardo rivolto a terra.

"Zio..." iniziò Mirko.

"Adesso."

 

(Elisha) Lo zio ci ha pensato a lungo dopo aver trovato quella pala. All'inizio aveva pensato che fosse una coincidenza, ma dopo aver esaminato bene la pala, non c'era più nessun dubbio. Era la pala che era stata trovata nel bosco. Guardando a fondo nelle sua memoria, si ricordò dello strano comportamento dei due fratelli quando aveva bussato alla loro porta due anni prima. Non era sicuro di cosa fare di queste scoperte scioccanti. Da un lato pensava che Mirko e Tommaso fossero incapaci di fargli del male, ma dall'altro tutte le prove dimonstravano che i suoi nipoti lo avevano aggredito. Alla fine della sua riflessione erano stati considerati due scenari. O  denunciava i due fratelli alla polizia o li cacciava dalla sua casa. E visto che non aveva abbastanza prove contro i fratelli per andare a denunciarli, decise di seguire la seconda ipotesi. 

 

(Sandra) I due fratelli andarono nella loro stanza per prendere le loro valiglie, poi provarono a parlare al loro zio nel soggiorno, ma Eugenio erano diventato pazzo.

"Basta! Lasciate casa adesso! E non voglio vedervi mai più! Capite?"

« Sì zio... »

Mirko e Tommaso partono dell'appartamento, e camminano con le loro valigie fino a un parco publico dove possono sedersi su una panchina. Tommaso inizia a piangere.

"Mirko, perché ogni volta che siamo felici, ci accadono cose brutte? Perché perdiamo tutte le persone che amiamo? Non ci meritiamo la felicità?"

Silenzio. 

Mirko prende suo fratello nelle braccia senza dire niente. La notte stava calando, e i due orfani erano di fronte a un tramonto, di nuovo soli, due ragazzi contro il resto del mondo. 

 

(Théo) Trascorsero la prima notte fuori al freddo. La mattina dopo furono costretti a mendicare per le strade di Napoli per pochi euro, ma presto furono avvicinati da altri due bambini di otto e quattordici anni. Riluttanti all'inizio, Mirko si disse che lui e suo fratello non avevano più niente da perdere e tutto da guadagnare. Le domande poste erano semplici: "cosa ci fai qui?"," Cosa ti è successo?","Quanto tempo sei stato lì?". Rapidamente Mirko ha fatto lo stesso con loro, ma gli altri due ragazzi avevano delle risposte strane, ed è stato Tommaso a capire il primo, ha sussurrato all'orecchio di Mirko "sono dei ladri". Mirko ebbe paura dei due ragazzi, che si chiamavano Luca per il più grande e Milo per il più piccolo, capirono che Mirko e Tommaso non conoscevano la corporazione dei ladri di Napoli. La corporazione come si chiamava solitamente era un'organizzazione criminale dei quartieri poveri di Napoli, diretta da "Il Professore ", capo della camorra, e da "Il Giusto ", capo della gilda dei ladri, loro due controllavano l'intera città. Rapidamente Mirko e suo fratello si unirono alla gilda dei ladri.

 

(Matéa) Qualche tempo dopo l'integrazione di questa organizzazione criminale, Mirko ebbe l'età per entrare nel mondo del lavoro e decise per il bene di suo fratello e il suo di lasciare l'organizzazione. Per questo Mirko lavorò in una pizzeria della città durante molti mesi per rimborsare i debiti che aveva verso l'organizzazione. Tre mesi più tardi Mirko era libero, aveva i soldi per comprare un alloggio corretto in un’altra città affinché il fratello possa riprendere gli studi correttamente. Mirko, da parte sua, riprese lo sport e le competizioni di pallacanestro e continuò a lavorare nella pizzeria ciò che permise ai due fratelli di avere una situazione economica stabile finché Mirko diventi un giocatore professionista di pallacanestro. Mirko era un giocatore molto rispettato nel mondo del basket grazie al suo merito e all'esempio che dava al quotidiano, per i giornalisti era un giocatore con un grande futuro con molto talento, rispettato e molto laborioso. Un giorno, Tommaso era in tribuna a guardare la partita di Mirko, i vide il suo zio Eugenio...

(Rayan) Questa é la fine felice che avrei voluto raccontarvi, ma la vita non è mai così semplice e rare sono le persone che riescono ad uscire da queste organizzazioni. "Brigante un giorno, brigante per sempre". Mirko non poteva mica uscire dall'organizzazione, sennò sarebbe stato visto come un traditore e Dio sa che fine fanno i traditori in queste organizzazioni. Essendo quindi obbligato a essere un fuorilegge per tutta la vita, Mirko decise di essere almeno in alto della catena alimentare. Per questo, doveva prima salire nella ierarchia, il problema era che la Gilda dei ladri non era bene 

orgarnizzata come la mafia, Mirko dovette quindi assassinare il suo capo. Ma non si sporcò le mani, inviò due persone di fiducia per fare il lavoro sporco e gli assicurò così due posti di "generale" quando sarebbe arrivato alla testa della Gilda. Tutto questo Tommaso non lo sapeva, ed era meglio così. Mirko decise di transformare la Gilda de ladri in una mafia nella quale sarebbe  stato lui il padrino, in questo modo avrebbe potuto continuare ad avere il controllo dell'organizzazione senza mettersi in pericolo e proteggere suo fratello. Ma la mafia napoletana controllava già il territorio, fu per questo motivo che cominciò una delle guerre fra gruppi criminali più omicidi e sanguinarie della storia...

(Justine) Mentre Mirko si godeva della sua vita da bandito e dei privilegi che essa gli conferiva, Tommaso non ne sapeva nulla e pensava che per suo fratello il banditismo era storia antica e che ora assumeva una posizione di alta responsabilità nell'amministrazione napoletana che richiedeva il suo coinvolgimento permanente. Il fratello minore stava continuando i suoi studi per trovare un lavoro nel campo dell'educazione. Si era trasferito a Pisa più di un anno fa con la sua ragazza che studiava con lui e progettavano di fidanzarsi. All'età di 23 anni, Tommaso aveva una grande stima per suo fratello, al quale doveva tutto, e rimpiangeva di non poter passare più tempo con lui da quando aveva lasciato la sua città natale, Napoli, per Pisa, una delle migliori città universitarie del nord del paese, a più di cinque ore di macchina da Mirko. A differenza di Tommaso, questa situazione era molto conveniente per Mirko, che non aveva difficoltà a mentire al fratello sulle sue condizioni di vita e sul suo ruolo nella Camorra.

 

(Genzaless) Sono passati cinque anni e durante questi cinque anni i fratelli non si erano più visti. Cinque anni è stato per Tommaso il tempo  necessario  per diplomarsi e finalmente essere in grado di fare ciò che ha sempre voluto fare. Durante questi anni aveva concluso con successo gli studi ed era diventato insegnante, e per di più in una scuola non lontana dall'appartamento che occupava con Maria, con la quale era fidanzato da quasi due anni. Quanto a Mirko, questi cinque anni di separazione dal fratello gli avevano permesso di accrescere il suo potere all'interno della mafia. Aveva voluto lasciare l'organizzazione ed era stato costretto a tornare, ora era riconosciuto come il mafioso più potente e temuto di Napoli ma, ammettiamolo, Tommaso non ne sapeva nulla. Anche se suo fratello gli mancava, Mirko ha preferito lasciare Tommaso al di fuori di tutto questo. Era il 25 agosto e Tommaso sapeva che mancavano pochi giorni al suo compleanno e l'unica cosa che voleva era essere al fianco di suo fratello e di Maria per questa occasione. Così Maria ha deciso di fargli una sorpresa: aveva pagato due biglietti del treno per Napoli senza dirlo a Tommaso. Due giorni prima del compleanno decise di dire a Tommaso che aveva in serbo una sorpresa per lui e che doveva fare le valigie, ma la destinazione era ancora segreta. Pronte le valigie, gli bendò gli occhi e presero il treno per Napoli. Quando arrivarono Maria decise di togliere la benda e quando Tommaso riconobbe dove si trovava scoppiò in lacrime e abbracciò Maria. Così decise a sua volta che avrebbe sorpreso suo fratello arrivando a casa senza avvertirlo. Noleggiarono un'auto però, arrivati ​​a casa di Mirko, scoprirono un corpo senza vita...

 

(Audrey) Un corpo giaceva a terra in una pozza di sangue con accanto una busta, un corpo che non era sconosciuto a Tommaso, anzi ha intuito che fosse il corpo di Mirko che giaceva a terra. Vendendo questa scena Tommaso si fermò nel bel mezzo dell'azione pensando di avere un'allucinazione, non voleva credere a quello che aveva davanti agli occhi, voleva nascondere il viso perché per lui era impossibile che suo fratello Mirko lo lasciasse anche se da un po' non si parlavano e non si vedevano più, aveva bisogno di lui nella sua vita, rappresentava la sua unica famiglia.

Crollò a terra e svenne. Fortunatamente la sua fidanzata Maria era lì per aiutarlo, scioccata anche lei da quello che avevano appena visto.   Quando Tommaso si riprese, decise di prendere la lettera e di aprirla per conoscerne il contenuto poiché se fosse lì non era un caso. Così aprì la lettera e mentre la leggeva, Maria vide il suo volto scomporsi e divenne pallido e tremante mentre la leggeva. Sulla lettera si poteva leggere: "ciao Mirko spero che ti ricordi di noi, conosci la tua vecchia band che hai lasciato per diventare un povero insegnante, è un peccato per te che ti sei perso un sacco di cose che avresti potuto avere continuando l'avventura al nostro fianco. Ti abbiamo fatto un piccolo regalo. Abbiamo beccato tuo fratello idiota a rubarci dei soldi, non è la prima volta che succede, lo abbiamo già avvertito e il suo status di leader non lo poteva aiutare, ecco la prova. Adesso da dove si trova saprà che rubare non è bene. Spero almeno che riposi in pace... e spero che ci rivedremo un giorno così potrai saldare i debiti di tuo fratello, a presto vecchio mio." Dopo aver letto questa lettera Tommaso non seppe come reagire ; non sapeva cosa fare, se dovesse andare a trovarli direttamente, se dovesse stare zitto e subire la sua sorte o se dovesse fare una denuncia. Sapeva benissimo che in quelle affari lì, la polizia non poteva fare niente di buono comunque l'unica soluzione era lui che ce l'aveva. Quindi decise di mettere a punto un piano con la fidanzata Maria per vendicare suo fratello...

 

Ecoutez l'enregistrement du 1er chapitre du roman lu par les élèves :