Théâtre

La Compagnie théâtrale "Manifeste Rien" et l'historien Gérard Noiriel en visite au lycée...

Par FABRICE BRIGANTI, publié le dimanche 18 avril 2021 16:57 - Mis à jour le dimanche 18 avril 2021 19:06
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Représentation de la pièce "Il massacro degli italiani" au lycée Prévert et rencontre avec l'historien Gérard Noiriel, un des pionniers de l'histoire de l'immigration en France

L'article de Marine, élève de Terminales LV2, à la suite de la représentation au lycée Prévert, le 11 janvier 2013

Un incontro storico

 

Il venerdi 10 gennaio, il liceo Jacques-Prevert di St Christol lez Ales ha ricevuto la compagnia di teatro « Manisfeste Rien » venuta da Marsiglia. Questa compagnia ha la particolarità di adattare la Storia sul palcoscenico con il teatro.

Questa volta la compagnia ha trattato dell'immigrazionze italiana a Aigues-Morte secondo il lavoro dello storico Gérard Noiriel, Il massacro degli italianni. È il pioniere della storia dell'immigrazione francese.

Gli alunni sono stati invitati ad una visita un poco speciale della Compagnie des Salins du Midi di Aigues-Mortes. La visita è condotta con brio dall'attrice Virginie Aimone che ha saputo apostrofare il suo uditorio. Questa guida turistica, che lavora per la CSM, svela allora una parte della storia ignorata da molte persone. Tale un camaleonte incarna i personaggi che hanno un ruolo nell'affare del massacro degli italiani del 17 agosto 1893. Siamo in pieno periodo di crisi, il lavoro si fa difficile e le vite sono state devastate dal filossera. Piemontesi e ardéchois arrivano a Aigues-Mortes, si fanno impiegare dalla CSM per uno stipendio di miseria e delle condizioni difficilemente sopportabili l'estate nel Sud della Francia. Il più grande massacro di immigrati in Francia ha per punto di partenza un conflitto tra un piemontese e un trimard che lavoravano per la CSM. La camicia di un italiano piena di sale marino e di sudore, bagnata e strizzata nel vaschetta dell' acqua potabile dei trimard e ecco la guerra dichiarata. È allora che esplode l'affare del coltello, il piemontese un coltello contro un trimard. Il coltello dell'italiano diventa allora l'immagine shock utilizzata ed amplificata dalla stampa nel mondo intero. La voce si sparge nei bastioni. Un conflitto sanguinoso esplode nei bastioni, condotto in primo piano dal francese Florentin Blanc, un vero patriota della propria regione e del proprio paese, che chiama alla rivolta di seguito all'affare del coltello. Un forte sentimento di odio e di identità nazionale spinge gli aigue-mortais a massacrare gli italiani.

Questo dramma viene esposto anche attraverso i differenti punti di vista e personaggi interpretati dall'attrice e con il silenzio delle autorità. Dai semplici spettatori che hanno minimizzato i fatti fino alla fine assolvendo tutti gli assassini per soffocare la polemica e seppellire come le centinaia di vittime i problemi. Il regista Jérémy Beschon ha saputo legare storia e modernità. Mettere in scena la storia quello non sarebbe una soluzione per interessare di più i giovani alla storia?

Dopo la rappresentazione gli alunni hanno avuto l'onore di accogliere lo storico con cui hanno potuto scambiare sul razzismo dell'immigrazione. Si sente allora il commento di un'alunna che riassume bene l'opportunità di un tale incontro : ho trovato ciò molto interessante di mettere in scena un fatto storico dimenticato da tutti ma che riflette tuttavia la nostra socièta attuale (Paulina).

L'11 gennaio 2013, Marine

 

Aurélie, élève de Terminales LV3 Italien, imagine une lettre écrite par un ouvrier italien arrivé à Aigues-Mortes, à sa bien-aimée restée au pays

09 Luglio, 1893

Cara Bianca,

Dal mio arrivo ad Aigues-Mortes non smetto di provare la tensione tra noi gli italiani ed i francesi. Non mi sento più in sicurezza penso che i barboni preparino un cattivo colpo contro di noi. Ho cominciato a parlare con gli altri e pensano come me, fin da oggi faremo molto attenzione. Sopprattutto da quando un ragazzo di Torino ha messo la sua camicia nel barile di acqua potabile dei barboni. Spero che da parte tua, tu ed i bambini andate bene malgrado tutto, Antonella è sempre malata ? Proverò a spedire del denaro nella mia prossima lettera, non sono pagato molto ma questo è sempre di più che al paese sai. Pensa a dire a mamma che tutto va bene, non raccontarle ciò che ti ho detto sulle minacce che volano su di noi, ha già abbastanza problemi per preoccuparsi per me. Mi mancate talmente tutti, è duro di essere separati da voi. Dormo ancora per terra, la mia schiena comincia a farmi soffrire, la giornata che non aiuta veramente fa un caldo intenso, senza ombra e con poca acqua potabile, la sera fa tanto caldo. Nel momento in cui ti parlo sento una folla arrabbiata, delle grida, delle risa beffarde e non oso passare la testa per la finestra per vedere ciò che accade. Penso che le cose stiano affrettandosi più rapidamente di ciò che pensavo. Devo smettere la mia lettera qui, devo nascondermi. Spero che questa lettera arriverà a te, sappi che ti amo e che ti bacio tu ed i bambini. Bacia anche mia madre e ricordati che non deve niente sapere di ciò che accade qui, dovrai solamente dirle che tutto va bene e che ritornerò alla fine dell'estate. Se non ritorno come promesso non lascerò tacere questa storia e da' le mie lettere alla forza operaia d'Italia che tutti sappiano come eravamo trattati qui.

 

Il tuo Silvio che ti ama.

Aurélie